L’esame esplora l’utero, con la sua mucosa (l’endometrio). Gli annessi ed in particolare le ovaie. Tutte le forme patologiche di natura organica, dalle semplici affezioni infiammatorie fino alle neoplasie sono apprezzabili con tale metodica.
L’ecografia della pelvi femminile è inoltre uno strumento di notevole ausilio anche nei disturbi di ordine funzionale essendo in grado di valutare il grado di sviluppo e di maturazione dell’apparato riproduttivo e l’aspetto delle ovaie. L’esame ecografico in ginecologia trova pertanto applicazione in tutti i casi in cui sia necessario indagare sulle condizioni dell’utero e degli annessi ed in tutti i casi si lamentino disturbi oggettivi o soggettivi di natura ginecologica.
In termini di diagnosi delle malformazioni uterine, l’ecografia 2D tradizionale ha una sensibilità piuttosto bassa (70%), non è in grado di dare informazioni dettagliate sul profilo esterno del fundus uterino e spesso non facilita la distinzione di un tipo di anomalia uterina dall’altro.
Al contrario, l’ecografia 3D, grazie alla sua elevata specificità e sensibilità (100%), consente una valutazione accurata del fondo uterino e si è quindi rivelata altamente efficace per:
◦Diagnosi e classificazione delle malformazioni uterine
◦Valutazione della riserva ovarica mediante conta dei follicoli antrali
◦Mappatura dell’utero in vista di embryo-transfer